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GLASOVI COMMONERA

Commonfare, B-minIncome e REC: modelli di co-sviluppo per nuove economie



Giovedì 29 marzo 2019, all’ “Alberg Mare Déu de Montserrat” di Barcellona, si è tenuta la conferenza “News monetary and financial models for new economies" organizzata da Commonfare, Novact NoVa e Universitat Oberta de Catalunya (UOC) con il patrocinio della Municipalidad de Barcelona. Questo incontro è stato un’importante occasione per conoscere il progetto di sostegno al reddito realizzato dal Comune di Barcellona (B-minincome) e la sua relazione con il REC, una nuova moneta cittadina che ha come primo obbiettivo stimolare le economie locali in alcune periferie della città.

La conferenza inizia con l’introduzione del progetto europeo Commonfare, a cura di Andrea Fumagalli. La presentazione si divide in due parti: un primo inquadramento teorico ed una seconda parte di spiegazione pratica del progetto. 

Il progetto Commonfare è un progetto europeo che coinvolge tre paesi (Italia, Croazia e Olanda) e nasce per far fronte a due questioni che caratterizzano il nostro periodo storico: la prima è il dato di fatto che il capitalismo contemporaneo, soprattutto attraverso lo sfruttamento delle c.d. piattaforme online, mette a valore tutte le nostre relazioni umane e sociali compresi i processi d’apprendimento e di networking, per questo motivo moltissimi studiosi e studiose definiscono il capitalismo attuale come bio-cognitivo. Inoltre, in questo periodo quasi tutti gli Stati europei hanno messo in campo politiche d’austerity per fronteggiare la stagnazione economica, che ha seguito la crisi globale del 2008-2011, dunque, è possibile osservare come tutti i precedenti modelli di welfare risultino totalmente inadeguati per fronteggiare i cambiamenti economico-sociali in atto (sia il modello classico di welfare keynesiano utilizzato in Germania e Francia, sia le politiche di workfare dei paesi anglosassoni che il welfare familiare tipico dei paesi mediterranei). 

Per questi motivi dobbiamo ripensare totalmente il concetto di welfare ed indirizzarlo verso il commonfare, ossia il welfare del comune, orientato alla valorizzazione economica e sociale degli individui, che possa essere inteso, oltre che una forma di welfare, come un modo di produzione (Vercellone 2017). Il progetto Commonfare intende il reddito di base incondizionato (Universal Basic Income) come uno strumento di remunerazione e non di assistenza in quanto si  basa su: un criterio individuale (non familiare); sulla residenza non sulla cittadinanza (quindi come riconoscimento dell’appartenenza ad una comunità); la possibilità di essere percepito da un numero sempre maggiore di persone; l’accessibilità, in quanto debba essere un reddito “credibile” che possa combattere la precarietà facendo uscire gli individui dalla soglia di povertà relativa. L’introduzione si conclude con una presentazione pratica di come funziona la piattaforma online Commonfare.net; vengono spiegate nel dettaglio tutte le funzioni messe a disposizione degli e delle utenti: la possibilità di ottenere in modo anonimo tutte le informazioni sulle forme di welfare che gli Stati mettono in campo; la possibilità di “fare rete” dei Commoner (gli/le utenti di commonfare.net) e dalla raccolta e la condivisione delle Buone Pratiche: ossia di progetti ed esperienze dal basso che promuovono nuove forme di innovazione sociale e/o economica, le quali devono rispecchiare le seguenti caratteristiche: operatività effettiva (ossia hanno un impatto reale sul tessuto sociale di riferimento); la sostenibilità economico-sociale ed il grado di riproducibilità, in contesti differenti, del singolo progetto.

Dopo il coffee break si entra nel vivo della conferenza con la presentazione, a cura di B. Lain, del progetto di sostegno al reddito “B-minincome”, progetto di due anni realizzato dalla Municipalidad de Barcelona in 4 quartieri popolari della città, dove vive circa il 7-8% della popolazione cittadina. Il progetto nasce per rispondere alla disparità di reddito medio pro-capite a Barcellona (che secondo le stime del Comune oscilla di circa 10'000 euro) e per evitare di attivare, come conseguenza dei processi di riqualifica urbana, i meccanismi di gentrification, i quali portano le fasce più marginalizzate dei cittadini ad abbandonare i quartieri dove vivena perché son stati “gentrificati”. L’obbiettivo del supporto municipale di inclusione (SMI), attraverso il “B-minincome”, è di unificare le politiche attive (accesso al lavoro) e passive (sussidio di disoccupazione; borse di studio etc.); supportare le politiche socio-lavorative dei quartieri (associazioni, cooperative, imprese sociali) e stimolare il mercato edilizio nelle ristrutturazioni degli alloggi. Questo progetto ha voluto sviluppare differenti modalità di accesso al reddito con un duplice obbiettivo: rendere più libera e frutto di una scelta individuale la partecipazione a “B-minincome” e studiare a livello empirico i differenti comportamenti dei partecipanti. 
Delle 3 mila famiglie che avrebbero potuto ottenere il supporto municipale d’inclusione ne sono state estratte a sorte mille che effettivamente han preso parte al progetto, ricevendo un reddito tra 100-1800 euro (il 48% riceve tra i 600-500 euro). Questo campione è stato diviso in due macro-gruppi: il primo di 450, ricevono il reddito senza essere condizionato alla frequenza di corsi di formazione o di avviamento al lavoro (incondizionati); il secondo gruppo di 550 unità è a sua volta diviso in 4 gruppi corrispondenti a 4 tipologie di politiche attive a cui i beneficiari devono partecipare (condizionati). Tutti i sottogruppi sia condizionati che incondizionati sono a loro volta divisi tra chi beneficia di una quota fissa di reddito (illimitato) e chi percepisce una quota mobile (ad un incremento del reddito personale complessivo di 1 euro diminuisce di 1 euro il “B-minincome”). Inoltre, per far si che il reddito del “B-minincome” potesse circolare maggiormente nell’economie di quartiere è stato previsto che una parte (il 25%) del reddito venga elargito in REI (se si percepisce più di 100 euro di SMI).

Essendo un progetto ancora in corso non è possibile fare delle valutazioni finali ma è stato osservato: come vi sia un miglioramento generale del benessere personale; che lo SMI venga utilizzato soprattutto per pagare le imposte o le spese sulla casa; che dà la possibilità alle persone di uscire dal mercato nero, soprattutto del subaffitto abusivo di stanze; oltre che un miglioramento della psiche e del sonno. Purtroppo, è stato constatato che il “B-minincome” non ha favorito un reinserimento ne mercato del lavoro poiché i beneficiari sono soprattutto outsider del mercato del lavoro (adulti con un’età superiore ai 40anni) e che sempre per queste categorie, beneficiare di un incremento del reddito per un tempo limitato (a 2 anni), non ha una reale incidenza sulla “vita” delle persone, ciò è differente per i giovani che hanno dei cambiamenti molto più dinamici rispetto agli anziani. Durante il dibattito seguito alla presentazione, è stato spiegato come il vincolo legale per l’esistenza del “B-minincome” lo obbliga ad un controllo su come viene speso il reddito, in quanto secondo le leggi spagnole e catalane la Municipalità può dare solo aiuti finalistici.

La conferenza continua con la presentazione del REC (Recurs Economic Ciutadà) definita come moneta sociale cittadina in quanto non è direttamente elargita dal comune (come le monete municipali). Il REC si pone come obbiettivi, non solo il sostegno allo SMI, ma anche: favorire lo sviluppo locale di prossimità per fermare la desertificazione dei quartieri periferici; aumentare il commercio e le economie locali oltre che rafforzare le relazioni cittadine. La Governance monetaria è condivisa tra i soci e gestita da una cooperativa che si suddivide in “assemblea generale dei soci”; “consiglio degli esperti” che danno un apporto in termini di conoscenze e il “consiglio dei consulenti” che unisce personalità dell’università, sindacati, associazioni etc... Il REC funziona tramite un’applicazione di pagamenti, facilmente scaricabile sui principali e-store, attraverso il codice QR permette un utilizzo sicuro e facile dal punto di vista tecnico e di sicurezza informatica. Il REC è convertibile in Euro, infatti, dei 341458 R generati 204146 sono stati convertiti in Euro. Il REC è utilizzato da circa 175 attività commerciali e da più  600 individui, secondo un indagine statistica svolta in questi mesi è possibile affermare che 82% dei privati è soddisfatto del REC e 89% dice che è di facile utilizzo; il 79% degli esercizi commerciali dichiara che ha avuto un aumento (anche minimo) delle entrate, l’aumento si stima tra 1-5%; 80% degli esercizi commerciali valuta positivamente l’introduzione del REI anche per i suoi servizi “accessori” come la possibilità di formulare offerte temporanee e di poter essere indentificati nella mappa piattaforma. 

La seconda parte della conferenza si è aperta con la presentazione degli altri progetti che hanno partecipato all’iniziativa, segnaliamo tra gli altri, “Dimon” un gruppo d’azione e di ricerca nato all’interno dell’Università aperta di Catalunya che studia il c.d. platform capitalism e si pone l’obbiettivo di promuovere e sviluppare nuove forme di economie solidali attraverso l’uso delle piattaforme online e il progetto Grama moneta digitale municipale sviluppata all’interno del comune di Santa Coloma che si pone come obbiettivo di sviluppare le economie locali in senso stretto (esercizi commerciali) che in senso lato (enti, associazioni culturali e sportive). 
Dopo una breve presentazione dei progetti la conferenza si è divisa in tre tavoli di lavoro nei quali  i partecipanti alla conferenza han potuto discutere con i 3 progetti principali che han promosso l’iniziativa (Commonfare; REC; B-minincome) in piccoli gruppi di lavoro, nei quali sono state analizzate i rapporti tra i progetti e le istituzioni locali e statali; il rapporto e la cooperazione tra diversi progetti dal basso e dell’accessibilità e promozione degli stessi all’interno del contesto sociale di riferimento. I diversi workshop hanno dato la possibilità a tutte e tutti di poter esprimere la propria opinone e dare differenti feedback sui diversi progetti, questo momento è terminato con un piccolo report delle discussioni avvenute. 

La conferenza si è conclusa con la presentazione del forum mondiale NESI (new economy and social innovation) che si terrà a Malaga tra il 24 e il 26 Aprile 2019 e avrà come topics principali: le nuove forme di manifatture con una particolare attenzione al cambiamento climatico e alle condizioni di lavoro; lo sviluppo di nuove forme di housing sociale e lo sviluppo di nuove economie incentrate sulle persone e sulla conservazione del nostro pianeta non sulla massimizzazione del profitto. 

 

 

 

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5 Komentara

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Andrea Fumagalli

Travanj 02, 2019 at 21:59

Thanks To Andrea Premarini.The workshop in Barceloma on Commonfare project, with the presentation of the basic income experiment and REC has been (was) quite useful to undesstand how alternative social innovatun can help people to live better: These are good practices to share in other municipalities, Let's doing them!

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Quia

Travanj 02, 2019 at 23:10

Grazie davvero per questo interessante, ben scritto e comprensibile resoconto. Davvero tante buone pratiche fonte di riflessione e ispirazione!

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emme

Travanj 03, 2019 at 09:12

super interessante ed esaustivo - grazie :)

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marcyustin

Srpanj 05, 2019 at 08:12

Riguardo alla moneta cittadina REC, certo che l'1-5% di aumento di entrate per i negozi di prossimità è un pò pochino. A mio parere la convertibilità rende poco utile il progetto e poi manca un accelleratore di circolazione monetaria.

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Quia

Srpanj 11, 2019 at 11:21

Avresti suggerimenti in termini di acceleratore di circolazione?